La tecnologia digitale permette di pianificare il proprio raccolto sulla base dei dati che indicano le caratteristiche e lo stato di salute del campo da coltivare. In questo modo sarà possibile creare un piano di trattamento personalizzato e specifico per ogni singola zona del terreno.
Lo sviluppo delle tecnologie digitali e la loro introduzione nel mondo dell’agricoltura, rende possibile la raccolta e l'analisi dei dati del campo, definendo i corretti tassi di semina e di fertilizzante, fornendo al coltivatore una visione completa di tutte le attività svolte sull'appezzamento.
Le immagini satellitari, infatti, offrono un quadro dello stato di salute del campo. In questo modo la semina sarà più precisa e concentrata nelle zone con una più alta produttività.
Grazie agli strumenti dell’agricoltura 4.0, inoltre, è possibile prevenire eventuali malattie e parassiti che possono colpire il raccolto, evitando gli sprechi alimentari nella fase produttiva, dovuti ad errori nella pianificazione delle colture.
La condivisione ed elaborazione dei dati è fondamentale nell’agricoltura 4.0.
I dati del campo, infatti, sono caricati all’interno dei computer di bordo dei macchinari agricoli, che saranno capaci di seminare o distribuire fertilizzante in base alle caratteristiche delle varie zone del terreno.
La condivisione dei dati, tuttavia, non si limita alle fasi di lavorazione del terreno ma prosegue lungo tutta la filiera agroalimentare.
Dalla fase della lavorazione del campo a quella in cui il prodotto sarà confezionato e successivamente distribuito ai consumatori, si potranno raccogliere i dati per ogni singolo step, individuando eventuali criticità e migliorando continuamente la qualità del prodotto e del processo produttivo.
L’agricoltura 4.0 in Italia
Dallo studio realizzato dall’Osservatorio AgriFood del Politecnico di Milano insieme al Laboratorio RISE (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli studi di Brescia, è evidente la rapida crescita dell’agricoltura 4.0 in Italia che “nel 2018 raggiunge un valore compreso tra i 370 e i 430 milioni di euro (+270% in un solo anno)”.
Inoltre “su 1.467 aziende agricole emerge come le imprese italiane siano sempre più consapevoli delle opportunità offerte dal paradigma 4.0 (85% delle 766 rispondenti) e utilizzino sempre più frequentemente soluzioni orientate all’Agricoltura 4.0 (55%).”
“Il 55% delle aziende dichiara di utilizzare macchinari o tecnologie avanzate per la pianificazione delle colture, la semina, la coltivazione, il raccolto, e fra questi il 45% lo fa da più di cinque anni.”
Prospettive future
L’agricoltura 4.0 offre l’opportunità di ottimizzare le rese dei raccolti, evitando sprechi e riducendo i costi di produzione.
Combinando l’esperienza e la conoscenza dell’agricoltore con le tecnologie digitali si potrebbero prevenire i problemi tipici del settore (malattie, parassiti, dosaggio errato di fertilizzante, ecc) rendendo la produzione agricola più affidabile, meno costosa e più sostenibile.
In un futuro in cui l’attenzione sarà focalizzata sulla sostenibilità dell’intera filiera agroalimentare, l’utilizzo delle tecnologie digitali diventerà ancor più essenziale per il settore agricolo.
A tal proposito, all’interno dell’articolo di venerdì, si esaminerà la piattaforma OneSoil, che sfruttando le immagini satellitari e l’indice di vegetazione (NDVI) del campo, è in grado di supportare l’agricoltore nella pianificazione del proprio raccolto.
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